Ho pubblicato tre libri completamente diversi tra loro: narrativa e saggistica, poesia, reportage narrativo.
Ognuno di loro è ancora parte di me. In ognuno di loro ancora mi riconosco.
Sotto e sopra la polvere
“Ci vedo. È il soffitto della mia camera che mi schiaccia. A pochi centimetri dal viso ho un pezzo di cemento grigio. Il braccio è sprofondato sotto un cumulo indistinto. Non riesco a vedere altro. Ma un suono, ovattato sulle prime, indecifrabile, insegue la lucina, si espande conquistando lentamente spazio al silenzio e mi raggiunge.”
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“La retorica della resilienza da un lato tende a esimere le istituzioni dalle loro responsabilità oggettive, e dall’altro crea un prototipo idealizzato di terremotato, che per essere un ‘buon cittadino’ deve necessariamente rifarsi proprio alla condotta che tale vuota retorica impone. In altre parole, si agisce culturalmente sulla psicologia del terremotato imponendogli un modello di condotta.”

Il racconto “Dopo” su Flanerí
Il saggio “Lo stato della ricostruzione” su Lo stato delle cose
golgota
“[…] la parola
non deve
essere più scritta
il verbo non è più
di carne
questa poesia
come la prossima
sacra scrittura
ucciderà ancora
anche noi […]”
Lacrime di poveri Christi
“Calarsi in quello che era stato definito uno degli ultimi e meglio riusciti miracoli governativi e non scorgere la benché minima parvenza di santità, dà la misura di quanto assurda, disumana e irriverente sia diventata la politica della seconda Repubblica Italiana.
Siamo arrivati all’una e mezza di venerdì 22 ottobre a Marchesa, frazione di Boscoreale, uno dei quattro Comuni interessati dalla costruzione della seconda discarica, voluta da Regione e Governo, per gestire l’emergenza rifiuti nel Napoletano. Al bivio per l’ingresso al paese, una barricata di frigoriferi, sacchi d’immondizia e biciclette rotte, ci impedisce il cammino.”

Lacrime di poveri Christi – prima parte
Lacrime di poveri Christi – seconda parte
Lacrime di poveri Christi – terza parte